venerdì 24 luglio 2020

Sostituzione batteria DBS (stimolazione celebrale profonda)

Quando ti senti di aver trovato un certo equilibrio  ecco che il telecomando DBS ti avvisa che la batteria è quasi scarica.  Tre anni e mezzo, ero convinta sarebbe durata un po' di più, ma se ho imparato qualcosa in 10 anni di Parkinson è che certezze non ce ne sono e che questa malattia è sempre pronta dietro l'angolo per farti uno sgambetto.
Preso contatto con il neurologo, una settimana dopo sono già in ospedale. L'intervento si effettuerà in anestesia locale e se tutto andrà bene potrò tornare a casa la stessa sera.
La notte la passo insonne, io, che normalmente dormo come un ghiro. Quando finalmente suona la sveglia, sono già pronta e...via direzione Lugano
Ovviamente il pensiero torna alla mattina del 27 gennaio 2017, l'intervento di allora era decisamente più lungo, complesso e impegnativo di quello che andrò ad affrontare oggi, ma stranamente oggi sono più tesa e ansiosa. Quella mattina di quel 27 gennaio ero piena di aspettative, serena e pronta a riprendermi la mia vita mentre oggi mi sento come se quest'intervento fosse inutile. Anche se chiaramente non è così.
La perfetta burocrazia Elvetica mi convoca in ospedale per le 07.00, con un leggero anticipo... l'intervento sarà alle 13.30!
Verso le 10 arriva in neurochirurgo mi spiega la procedura i possibili inconvenienti si possano presentare.
L'intervento durerà circa un ora "non abbiamo fretta" mi comunica il chirurgo, "faremo un incisione sulla cicatrice già esistente estrarremo la batteria, scollegheremo i cavi e li collegheremo la nuova batteria".
"È poco probabile, mi spiega il chirurgo, ma possibile possa contrarre un infezione come in qualsiasi altro intervento o che la batteria si danneggi mentre cerchiamo di estrarla. Sono situazioni che difficilmente possono presentarsi" .
Il chirurgo mi sembra molto tranquillo e sopratutto si prende tutto il tempo per darmi delle spiegazioni.

Alle 11 arriva il tecnico della Boston e insieme al chirurgo e al neurologo e ai miei quesiti che sono sopratutto (non esiste qualcosa che duri un po' di più? Ogni tre anni un intervento di cambio batteria mi sembra tanto) e arriviamo a questa  unanime decisione
Battiria ricaricabile, grande circa la metà di quella attuale, RM compatibile e di una durata (loro dicono 25 anni), più di 3 sicuramente. Beh, perfetto direi! Se non che la ricaricabile mi ha sempre spaventato mille dubbi ... e se dimentico di ricaricarmi e se viaggio, ma il tecnico mi rassicura.
13.30 sono in sala operatoria, dopo 7 tentativi mi trovano una vena, mi danno l'antibiotico e si parte.
Iniziano con le punture di anestetico lungo la cicatrice le prime le sento, poi più niente. Sveglia e vigile ascolto il chirurgo che passo per passo mi rende partecipe di quello che sta facendo. Taglia lungo la cicatrice poi l'estrazione della batteria che risulta, ma solo per me, più complessa di quello che mi ero immaginata, mi spiega che é dovuto ai tessuti si formano attorno alla batteria come se fosse una sua parte ma la sensazione è quella che me la stia letteralmente strappando dal petto, non provo nessun dolore solo una strana sensazione, poi ad un certo senso un rumore strano e voilà la batteria è uscita. Inserisce la nuova e sotto la direzione del tecnico vengono collegati gli elettrodi alla nuova batteria.
Finito l'intervento aspetto mi riportano in camera e tra una cosa e l'altra passa un ora da "spenta" . Un blocco di marmo non riuscivo a muovermi, ad alzare il collo, a sgranchire un po' le gambe. Ferma!
Poi il miracolo perché molto spesso sottovaluto che aiuto sia la DBS, il tecnico accenda la batteria e io come un frankenstein mi risveglio e prendo vita.