Mi hanno chiesto di scrivere la mia storia e cosa mi ha portato a scegliere la DBS.
2010
a 41 anni mi é stato diagnosticato il parkinson, la mia non é stata una storia
travagliata della serie che ho dovuto girare centinaia di medici ospedali,
sopportare grandi dottoroni che mi dicessero che ero stressata o depressa. No!
Sono semplicemente andata a fare una visita neurologica e mi è stato detto:
"penso sia parkinson ma per sicurezza chiediamo un altro parere il, e
il secondo neurologo "confermo la diagnosi del mio collega". Ecco
tutto qua!
Da
circa 6 mesi avevo dolore alla spalla destra il braccio che rimaneva immobile
quando camminavo, la mano a volte tremava ed ero sempre stanca, ma non è
che cosa mi preoccupasse, pensavo fosse un problema muscolare, mai, per un
secondo ho pensato ad altro.
Uscivo
da un periodo molto difficile, molto doloroso per me e mi sono trovata ad
affrontare due "lutti" contemporaneamente.
Quando
mi è stata detta la diagnosi c'è mancato poco che non ridessi in faccia al
neurologo, ho pensato: "questo è scemo...ma come pensa di dirmi una cosa
così" poi a casa vai su internet digiti parkinson ed eccoli lì elencati
per bene tutti i tuoi sintomi e allora comincia il panico. Io non conoscevo il
parkinson, nessuna famigliarità sapevo quello che sanno tutti, e sono andata
completamente in crisi.
I
primi due anni lo sappiamo tutti sono i più duri, non fisicamente ma
psicologicamente, gli amici, ti fanno "forse" un paio di telefonata e
poi...spariscono. Io allora non ho fatto niente per trattenerli, volevo crogiolarmi
nel mio dolore, volevo stare sola!
Poi
ti accorgi che sei ancora vivo e che la vita va avanti non solo per gli altri
ma pure per te e ricominci a vivere anche se con un peso sulle spalle non
indifferente.
Fino
al 5° anno non ho avuto molti problemi motori, avevo della rigidità ma tutto
gestibili però avevo degli inspiegabili dolori alle gambe, dolori che sono
apparsi il primo anno e non sono mai spariti, dolori terribili 24 h su 24, 7
giorni alla settimana, costanti, intensi, sfiancanti dolori neuropatici, un
intenso bruciore che rendo "sopportabili" solo con gli oppiacei.
Inspiegabili, perché nessuno a oggi ha saputo dire se sono legati al parkinson
o meno, non reagiscono in alcun modo alla dopamina e al momento non sembra
neppure alla DBS
il
5° anno ho avuto il mio primo off, me lo ricordo come se fosse ieri...era le
seconda settimana di marzo ed ero al mare, stavo camminando e a un certo punto
mi è assalita un profonda stanchezza e la difficoltà di andare avanti, non era
ancora un off a regola d'arte, era il primo, col tempo gli off sono diventati
sempre più frequenti e violenti, fino ad arrivare ad averli più volte al giorno
e a durare ore. Non avevo più nessun controllo sul mio corpo, non
uscivo più di casa per paura che mi arrivasse un off, e rimanessi bloccata lì
sul posto. I medicamenti funzionavano una volta si e due no, se li aumentavo
avevo delle distonie dolorosissime e discinesie...non era più vita...
I
medicamenti:
ho
iniziato con i dopamino agonisti che per mia fortuna non hanno funzionato mi
abbassavano tantissimo la pressione, dormivo tutto il giorno, quindi siamo
andati diretti alla dopamina: il Madopar dosi basse perché mi portavano
distonie... con l'arrivo degli off, siamo passati a: 100mg di Xadago,
325mg di Stalevo, 100 di madopar a rilascio veloce e 200mg di sinemet a
rilascio graduato poi 1 antidepressivo, 12 goccie di Rivotrill per dormire, 1 o
2 Palexia (oppioide) per i dolori al giorno. Non sono grandi numeri, lo so...ma
questo sopportava il mio corpo e lo sopportava anche male, non potevo alzare la
L-Dopa nemmeno di un pochino senza effetti collaterali disastrosi.
Cosa
mi ha portato alla DBS?
Io
ho sempre saputo che sarei passata da qua, il mio neurologo (sostenitore della
DBS), me ne ha parlato fin dall'inizio, come un qualcosa che prima o poi ci si
arriva, devi solo decidere quando.
Mi
ha portato alla DBS la voglia di vivere!
A
un certo punti ti rendi conto che quella che hai non è più una vita che merita
di essere vissuta, avevo perso l'indipendenza la voglia di uscire ero apatica e
passavo le giornate sul divano, depressa cercando piccoli momenti di vita
intensa che mi dessero l'impressione di essere ancora viva. Certo potevo ancora
aspettare ma perché? Se potevo star meglio subito? Quando ho deciso l’ho
detto al mio neurologo e non mi sono mai più guardata indietro.
Cosa
mi aspetto?
Tutto
e niente, sono giovane e la malattia non era troppo avanzata... quindi sapevo
che avevo grosse possibilità che i problemi motori mi sarebbero passati, non
credevo così velocemente mentre sapevo che i dolori alle gambe molto
probabilmente sarebbero rimasti e così è andata.
Cosa
ho notato i primi giorni e cosa hanno notato gli altri
Uscita
dalla sala operatoria ho preso il telefono e accorgermi che usavo la tastiera
senza problemi è stato entusiasmante. Da subito e che anche gli altri si sono
accorti il grosso cambiamento è stato del cambiamento nel parlarle, molto più
veloce, fluido non incespico più nelle parole, il portamento, le spalle sono
tornate ad essere più aperte meno incurvate in avanti e a oggi 1 febbraio 2017
ore 17.00 6° giorno dall' intervento e 3° giorno senza medicamenti...non ho più
avuto un off. Sono ancora un po' rigida ma abbiamo appena iniziato ad alzare
gli elettrodi, cammino (non sono un velociraptor) ma i passi sono lunghi fluidi
e regolari, utilizzo la tastiera del PC, tutto il giorno senza problemi, e
faccio le mie cose senza difficoltà particolari. Al momento non posso dire di
essere tornata come prima ma ho una situazione costante, cioè se prima passavo
da 0 in off a 100 in on ora sono a 70 ma lo sono costantemente e tutto il
giorno, le distonie e le discinesie sono sparite.
Che
consigli darei allo staff della DBS?
Nessuno
per me sono stati perfetti ma forse, sono di parte. Vorrei però che il paziente
fosse trattato così tutto il tempo non solo in sala operatoria. Abbiamo
l'eccellenza come medici ma poi pecchiamo nelle "piccole cose". Sei la star al momento dell’intervento
ma sei un pezzente per tutto il resto del tempo. Ogni intervento ha la sua
importanza, abbiamo bisogno di sentirci coccolati e rassicurati anche prima e
dopo l’intervento sono le piccole cose, le attenzioni che magari non ti aspetti o che non ti sono dovute che sono
però fanno la differenza!
articolo su: WeAreParky.org
https://weareparky.wordpress.com/2017/02/02/la-dbs-raccontata-da-francesca/
articolo su: WeAreParky.org
https://weareparky.wordpress.com/2017/02/02/la-dbs-raccontata-da-francesca/
GRAZIE! <3
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