giovedì 19 gennaio 2017

Mi risollevo

La notte di martedì é stata dura, non ho chiuso occhio un po' perché la mia compagna di camera russa come un facocero un po' perchè sto subendo e ho paura.
Sto subendo mi sento una vittima e so che così non può funzionare. 
Deve cambiare devo riprendere in mano la situazione devo tornare ad essere attiva non passiva, a partecipare non subire.
Mi sembra di tornare ai tempi della diagnosi dove pensavo che la mia vita fosse finita, che non ce l'avrei mai fatta, che per me era troppo difficile.
E perché a me? Perché mi succede questo e come farò ad affrontarlo?Dove troverò la forza?
Penso che più o meno tutti quelli che si sono trovati improvvisamente di fronte a una diagnosi di questo tipo si sono sentiti così...impotenti.
Ecco sono tornata ad essere impotente.

Ieri mattina durante la risonanza mi scendevano le lacrime e mi chiedevo come affronterò la DBS se sono in panico per un RM.

Parlo al telefono con il mio psichiatra che mi segue da 7 anni e mi dice: "hai fatto una lunga strada in questi anni, un percorso tortuoso, ma ci sei riuscita sei molto cambiata, sei una persona molto più forte.

In questo momento è uscita la Francesca bambina che ha paura e vuole tornare a casa, ma io so che c'è un altra Francesca che ha un gran desiderio di tornare a vivere bene e di essere libera.
Io so per certo che sei in grado di affrontare tutto questo ma devi riprendere le redini e condurre la situazione non subirla e non viverla passivamente. Fai domande, partecipa non lasciarti sopraffare."

Dopo questa telefonata mi sento meglio e decido di riprendermi qualcosa potrò fare. Chiaccherando con la signora delle pulizie di origini portoghese ma parla abbastanza bene l'italiano, mi dice che il primario di neurologia è l'ex primario di Lugano. Ecco che sono tornata in me,  qualcosa posso fare, sono incazzata nera e devo sfogarmi. Gli scrivo e gli mando il link del blog. Mi risponde poco dopo, scrivendomi che verrà a trovarmi nel pomeriggio.
La conversazione con il primario non cambierà molto ma mi ha permesso di ritrovare la forza. 
Quando ci incontriamo, ovviamente, lui non mi permette molto di parlare e mi interrompe in continuazione.
Voglio fargli capire che non sono qua per lamentarmi e che non ce l'ho con nessuno, ma per me è stato shoccante trovarmi in un camerata tipo scout.
Sicuramente, come insiste lui la camera non è la parte più importante, ma lo è l'intervento.
Questo mi pare ovvio, ma io ho bisogno anche di un po' di tranquillità per avere le forze di affrontare l'intervento, inoltre, trovo scandaloso che debba pagare di tasca mia la cifra di 200 franchi al giorno per una camera con due letti e un bagno in corridoio in comune con un altra camera. È una cifra importante, assurda, per fortuna in famiglia tutti mi daranno un aiuto si  farà la colletta, li ringrazio per questo aiuto.
Il primario va sulle ovvietà facendomi sentire un po' superficiale "non è importante dove dormi, intanto si prendono 200 franchi extra, ma l'esperienza e la capacità di chi eseguirà l'intervento". L'ospedale ha un esperienza pluriennale sulla DBS, ottimi risultati e che sarò operata da uno dei migliori neurochirurgi...che devo ritenermi fortunata, non tutti vengono accettati, e la serie di esami che mi stanno facendo serve a capire se sono idonea e secondo lui io potrei essere un candidato ideale.
Mi sembra ovvio che non voglia un 5 stelle con un neurochirurgo scarso al posto di un 2 stelle con un ottimo medico. Il mio discorso era un altro ma non fa niente.

Un po di risultati:

la RM di mercoledì non ha evidenziato nulla di anomalo quella di oggi non so ancora.
Mammografia tutto a posto, visita oculistica tutto ok, la visita psichiatrica è stata una farsa. Entrerò nello specifico degli esami nel post successivo. 

Volevo dare mie notizie, molti mi stanno seguendo e sostenendo una solidarietà, un aiuto e un sostegno che mi commuove e grazie anche a questo che sono ancora qua.


1 commento:

  1. Questo l'ha scritto mia mamma:


    ho letto la tua ultima pubblicazione e mi ha commosso e sono certa che succederà anche ad altre persone.Sai trasmettere così bene quello che senti.

    La vita ti mette di fronte a dei dolori, sta a noi trovare quella forza che è sempre in noi. Prendiamo l'esempio dell'energia del fiore che sboccia sulla roccia.

    Cara France quanto imparo da te.
    Come dice Ancona che é certo delle tue capacità, ormai ti conosce, anch'io so che hai già cominciato a difendere il tuo diritto di stare meglio. Pensa che presto sarà primavera
    e fioriranno le mimose a Varazze, sentiremo il tepore
    del sole magari appoggiate al muro sulla spiaggia e ci diremo..... Però che fortuna essere qui . Lotta per avere la tua parte di felicità.

    Ti voglio bene, ti penso, tanto e tutta la famiglia ti sostiene.

    baci

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